Fino a qualche anno fa le aziende non avevano molte possibilità di pubblicizzare il proprio marchio o i propri prodotti.
I canali su cui focalizzare le campagne pubblicitarie erano pochi e ben identificabili. Inoltre la società era diversa e le persone pensavano e ragionavano in modo diverso.
Oggi, invece, si sente parlare solo di Inbound Marketing e di come questo ha completamente rivoluzionato tutto il mercato pubblicitario.
Le aziende e le attività commerciali che hanno successo oggi sono quelle che si proiettano verso il cliente, che cercano di creare valore e che in poche parole fanno Inbound.
Non mi voglio soffermare sulla spiegazione dettagliata di Inbound Marketing (per maggiori informazioni ti consiglio di leggere l’articolo dedicato all’Inbound Marketing) ma di capire perchè l’Outbound Marketing oggi è un male e, nei limiti del possibile, deve essere evitato.
L’Outbound marketing è quello che senti ogni giorno alla radio, è ciò che vedi quando apri la gran parte delle riviste, è ciò che osservi nelle cassette della posta.
L’Outbound marketing è tutto ciò che ci disturba durante la nostra quotidianità, è ciò che ci interrompe mentre stiamo facendo tutt’altro.
Negli ultimi anni i canali pubblicitari sono tantissimi e la difficoltà non è più trovare un mezzo pubblicitario ma trovare quello giusto.
La nostra scelta deve essere sempre fatta in base all’utente finale. Dobbiamo capire qual’è il mezzo pubblicitario che non disturba l’utente ma che lo coinvolge, che da valore e che lo fidelizza.
Immaginate di leggere un articolo di Calcio sul vostro giornale preferito. Siete immersi nella lettura e completamente incuriositi dal tema. Di fianco trovate una pubblicità di un prodotto dimagrante, di un offerta per un viaggio a Londra o quant’altro.
Che c’entra con ciò che state facendo? Assolutamente niente. Potrebbe capitare che casualmente siete proprio interessati a quel specifico prodotto ma nel 90% dei casi sarete semplicemente interrotti da qualcosa che non vi interessa e che ve ne dimenticherete quasi in tempo reale.
Una pubblicità per poter convertire deve essere contestuale su ciò che facciamo, deve colpirci perché in qualche modo è a tema con ciò che stiamo facendo in quel momento. Questo aspetto non è assolutamente contemplato nell’Outbound marketing e ciò è il primo grande svantaggio di questa modalità pubblicitaria.
Se una pubblicità interrompe, nella maggior parte dei casi disturberà anche. Se stiamo vedendo la nostra serie televisiva preferita, siamo completamente assorti nella storia e sul momento più bello si interrompe e parte la pubblicità, quale sarà il nostro stato d’animo? Siamo infastiditi, disturbati.
La pubblicità potrà mai interessarci? Possiamo essere coinvolti e attratti da questa pubblicità? La risposta credo che sia scontata.
L’Inbound marketing, invece, è quell’insieme di tecniche che permette di far vedere un messaggio pubblicitario solo a persone già potenzialmente interessate, utenti che in qualche modo sono già predisposti e che forse ci stanno già cercando.
L’Outbound Marketing, interrompe e disturba, potrà mai convertire facilmente? Studi di settore dimostrano che attività di marketing consistenti di questo tipo non solo difficilmente convertono ma spesso allontanano il cliente.
Con l’Outbound marketing si rischia di spendere molti soldi, trovare pochi clienti e addirittura aumentare il distacco.
Rispetto alle tecniche di Inbound marketing, studi di settore dimostrano che il rapporto costo/conversione è generalmente 3 o 4 volte peggiore.
Immaginiamo di fare un gran cartellone pubblicitario nella principale via della nostra città.
La via è la più popolare con tantissima gente che ogni giorni passeggia e ha modo di vedere la nostra pubblicità. Teniamo per circa un mese questo cartellone pubblicitario. Alla fine della nostra campagna pubblicitaria come facciamo a capire se è stata conveniente? Come riusciamo a capire il riscontro effettivo?
Qualche cliente potrebbe chiamarci o entrare nella nostra attività commerciale e spontaneamente dire di aver visto la pubblicità su quel cartellone ma in generale non abbiamo modo e possibilità di avere un riscontro oggettivo e misurabile.
Con l’Inbound marketing, invece, abbiamo tantissime modalità di misura oggettive che possiamo sfruttare.
Quindi perché non utilizzarle? Perchè continuare ad investire soldi in strumenti arcaici senza alcun riscontro oggettivo?
Pensate di giocare oggi una partita di tennis con una racchetta di legno, tanti anni fa forse era normale ma oggi è assurdo anche pensarlo.
Fare Outbound Marketing (pubblicità cartacea, volantini, cartellonistica) oggi è come giocare a tennis con una racchetta di legno, assurdo e perdente.
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